Il nostro modello

Esiste un modello di cura univoco e generalizzabile? La nostra risposta, in linea con l’insegnamento di J. Lacan è, in questo senso negativa. La cura alla quale ci riferiamo è improntata all’Uno per Uno, a quella singolarità soggettiva, familiare e gruppale che ci porta la sua sofferenza. E’ a partire da questa domanda che ci attiviamo per ascoltare la parola del paziente ed aiutarlo a ripartire.

Siamo certi che dietro ogni sofferenza, ogni sintomo ci sia un essere umano, unico nei suoi modi di vivere e soffrire ed ammalarsi. In questo senso pensiamo quanto la persona non sia solo il risultato di tabelle, analisi e deviazioni da norme. A questa unicità rivolgiamo, attraverso il nostro essere ed il nostro sapere, il nostro ascolto e la nostra attenzione.

Ci guida l’idea, seguendo Merlau Ponty, che :” tutto ciò che so sul mondo , io lo so a partire da una mia veduta. Percepire è cercare relazioni, senso tra gli oggetti che mi appaiono. Non vi è un uomo interiore: l’uomo è nel mondo e nel mondo egli si conosce”.

L’uomo come ek-sistenza quindi, come progetto aperto all’Altro, con la A maiuscola, cioè come inserito in una rete di relazioni umane nella quale cerca un riconoscimento, un senso, che lo costituisce, lo fonda e gli dà direzione. La nostra prassi clinica intende quindi aiutare gli individui a ri-significare il loro presente attraverso ed a partire dalla loro narrazione storica. La parola piena e densa, trova, nella nostra prassi, una rinnovata centralità.

Nel nostro lavoro, rimane pertanto centrale l’esperienza soggettiva inclusiva dei processi inconsci, letti all’interno della matrice fondamentale di dialogo costante tra corpo e mente, me e l’altro. Riteniamo infatti importante, per l’individuo, la capacità di confrontare continuamente la propria “realtà personale” sia con i diversi tempi della propria esistenza, che con la realtà oggettiva condivisa con gli altri, in modo da potersi evolvere armonicamente.

Proponiamo, quindi, un approccio centrato sul modello Analitico ed Analitico Transazionale, integrato con i modelli psicodinamici e psicoanalitici. La nostra formazione infatti, partendo da un riconoscimento come Analisti Transazionali Clinici (CTA), è poi migrata verso esperienze e formazioni in area psicoanalitica, centrando il focus sugli insegnamenti di W. Bion, A. Ferrari, J. Lacan e M. Recalcati.

Il nostro metodo si è potenziato attraverso vent’anni di studio e di approfondimento formativo, grazie al confronto e alla supervisione con allievi in formazione e allo scambio con i colleghi delle scuole di specializzazione in psicoterapia nelle quali siamo impegnati come didatti.

In questi anni di lavoro, per tutto questo, abbiamo mantenuto vivo l’interesse per la ricerca e la validazione di diversi strumenti diagnostici e di intervento, aggiornandoci e confrontandoci con le novità e le scoperte scientifiche che, da più campi di indagine, offrono e suggeriscono nuove ipotesi interpretative della complessità umana.

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